Giornata Nazionale del Braille

21 febbraio 2018

Quasi due secoli fa Louis Braille inventava il sistema di scrittura puntiforme in rilievo, rivoluzionando il modo di concepire la comunicazione: per la prima volta anche le persone ipovedenti potevano leggere e, di conseguenza, completare un percorso di studi, apprendere nuovi mestieri.

È alla sua memoria che il Parlamento italiano, nel 2007, ha istituito la Giornata Nazionale del Braille, giunta oggi alla sua 11° edizione: come spiega Mario Barbuto, presidente nazionale dell’UICI, “un momento di sensibilizzazione a tutti i livelli, sia da parte dei cittadini che delle Istituzioni, per mettere in atto iniziative di solidarietà, sviluppando politiche che agevolino una reale inclusione al pari degli altri cittadini e un riscatto sociale, civile e morale”.

Una giornata celebrata in tutta Italia con eventi, mostre, dibattiti e seminari che hanno come tema centrale il rapporto tra la condizione di cecità e le nuove tecnologie, per far evolvere la rivoluzione del Braille verso nuove possibilità. E una nuova consapevolezza.

Vista, innovazione, società.

Se per una parte di comunità scientifica il Braille, per un certo periodo, è stato uno strumento lentamente avviato verso il declino, oggi si può dire che mai visione fosse più errata. Oggi il Braille è rinato, soprattutto grazie a strumenti tecnologici che ne moltiplicano le possibilità all’infinito: basti pensare ai display Braille portatili, che permettono piena accessibilità in scrittura e lettura, a tutte le funzioni di smartphone e tablet. O ancora alla combinazione tra voce, ascolto e Braille, per far interagire le persone con strumenti più complessi quali fogli di calcolo o documenti articolati.

Ma anche il mondo dell’editoria Braille sta vivendo una nuova età dell’oro: le tecnologie stanno abbattendo tempi e costi della produzione cartacea, permettendo alla letteratura Braille di rifiorire. Perché come un e-book non potrà mai sostituire le sensazioni e il profumo di un libro, così un lettore Braille non potrà mai soppiantare la fisicità di un rilievo sulla carta.

Un’evoluzione democratica dunque, in grado di abbattere le barriere e di fornire alle persone ipovedenti tutti gli strumenti necessari per una partecipazione viva e completa al mondo di oggi.