Giornata Mondiale dell’Alzheimer

21 settembre 2016

Descritto per la prima volta nel 1906 dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer, il morbo di Alzheimer è considerato tra le patologie a più alto impatto sociale del mondo per le molteplici conseguenze - economiche, emotive, organizzative - che genera non solo su chi ne soffre, ma sull’intera famiglia e comunità. Per questo, da 23 anni, l’OMS ha deciso di istituire una giornata di sensibilizzazione e informazione su questa importante tematica: il 21 settembre è la data scelta per la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, poi estesa all’intero mese di settembre. Un percorso informativo che coinvolge medici, volontari ed enti locali allo scopo di portare sulle piazze di tutta Italia il dibattito sulla demenza di Alzheimer, accendendo l’attenzione dell’opinione pubblica sulle esigenze e le difficoltà quotidiane a cui sono sottoposti i familiari.

UN NUOVO CASO OGNI 3 SECONDI.

I numeri dell’Alzheimer sono decisamente poco confortanti: si tratta di una patologia il cui continuo aumento è legato all’allungamento della vita media globale, con numeri che parlano di circa 10 milioni di nuovi soggetti interessati ogni anno. In pratica, uno ogni 3 secondi. Di questo passo la stima per il 2050 è di oltre 130 milioni di casi diagnosticati nel mondo, il 68% dei quali in Paesi con tenore di vita medio-basso; la Giornata Mondiale dell’Alzheimer nasce anche per esortare la classe politica a prendersi cura più da vicino del problema, proponendo soluzioni per aumentare la consapevolezza di questa patologia, migliorare i tassi di diagnosi, l’accesso ai servizi e fornire il giusto supporto a chi si prende cura di persone con demenza. Per non dimenticarsi di chi è costretto a dimenticare.