Quanti tipi di iniezione esistono?
Orientiamoci nel variegato mondo delle iniezioni parentali: dall’intramuscolare fino all’endovenosa, ogni tipo di iniezione ha i suoi farmaci associati e i relativi tempi di assorbimento del principio attivo. Scopriamoli insieme.
L’iniezione intramuscolare
Per i muscoli si utilizzano siringhe da 5-10 ml con aghi lunghi 6-8 cm - anche di più per le soluzioni oleose - per penetrare in profondità. I farmaci iniettati per via intramuscolare agiscono più in fretta di quelli assunti oralmente: l’iniezione viene eseguita all’interno di un tessuto muscolare ricco di vasi sanguigni che agevolano la circolazione del farmaco nel sangue.
L’iniezione intradermica
L’iniezione intradermica – ovvero quell’iniezione che non supera il derma - permette di praticare vaccinazioni, ti aiuta a scoprire se hai un’allergia attraverso i testi di sensibilità agli allergeni e induce intradermoreazioni utili nella diagnosi di malattie come la tubercolosi e la brucellosi. L’occorrente? Siringhe da massimo 1 ml – per farmaci a lentissimo rilascio – con aghi corti fino a 1.5 cm.
L’iniezione sottocutanea
Questo tipo di iniezione si esegue con un aghettino corto e sottile (da 1.5 cm fino a 2 cm) ed una siringa da 2, 2.5 ml. È indicata per tutte quelle sostanze il cui assorbimento deve essere molto lento. Qualche esempio? La morfina e l’atropina. Si pratica infliggendo l’ago quasi parallelamente alla pelle fino a raggiungere il sottocute... così il liquido si deposita.
L’iniezione endovenosa
Questa tecnica consiste nell’introduzione diretta, nel circolo sanguigno venoso, di una sostanza tramite un ago inserito in una delle vene facilmente accessibili: di solito sono quelle anteriori della piega del gomito e dell’avambraccio. Il pregio principale dell’iniezione endovenosa è la somministrazione del farmaco direttamente in vena… così vengono saltate tutte le barriere di assorbimento.