L’algoritmo della salute, quando il dispositivo è doc
L’ultima frontiera dell’intelligenza artificiale è la cura della nostra salute. I nuovi prototipi di macchine smart promettono di rivoluzionare gli strumenti di prevenzione e controllo. Nella cybermedicina medici e robot lavoreranno in un vero e proprio team per combattere problemi più o meno grandi. Non ti fidi delle macchine? Non c’è da preoccuparsi, il dottore sarà sempre al tuo fianco.
La presenza del medico è da sempre un fattore rassicurante per il nostro stato di salute. Ancora oggi, nonostante l’abbondanza di contenuti e informazioni mediche su internet abbia incentivato malaugurati comportamenti di autodiagnosi, per fortuna la maggior parte dei pazienti preferisce la visita del professionista più che i suggerimenti fai-da-te raccolti su forum o riviste senza una chiara certificazione scientifica. Ma cosa ne diresti se, oltre al dottore, ci fossero anche un dispositivo come un misuratore di pressione o un glucometro ancora più evoluti, a darti consigli utili sulla tua salute? Forse quello della cybermedicina non è un futuro così vicino: stiamo parlando di tecnologie ancora in embrione ma che integrano software di intelligenza artificiale sui dispositivi wireless dedicati alla salute del nostro corpo. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Machine learning: l’algoritmo per la cybermedicina
Quello dell’healthcare machine learning, che potremmo ribattezzare come cybermedicina, è un settore in cui stanno investendo i big dell’informatica come IBM, Google e Samsung alla pari dei colossi del comparto biomedicale. Il machine learning è una tecnologia informatica per progettare software a base di algoritmi che riproducono, sulla controparte in silicio, i circuiti del nostro cervello responsabili dell’apprendimento. Sul fronte sanitario, questi dispositivi di cybermedicina vengono in un primo momento addestrati con migliaia di dati riguardanti la patologia in esame. Grazie alle immense capacità di calcolo del software, e dopo un adeguato periodo di training, il dispositivo di cybermedicina dovrebbe essere in grado di prevedere le conseguenze di un particolare quadro clinico legato per esempio ai valori della pressione arteriosa o all’evoluzione dei livelli di glucosio nel sangue.
Nella cybermedicina medici e robot alleati per la tua salute
Più che sostituire il dottore in carne e ossa, i dispositivi di cybermedicina del futuro con il machine learning sono stati pensati e progettati con funzioni preventive e per poter lavorare fianco a fianco ai medici. In una prima fase, la cybermedicina è destinata soprattutto a scienziati, ricercatori e classe medica. Poi, quando sarà già molto matura e meno sperimentale, la cybermedicina potrebbe arrivare anche a chi ha bisogno di una cura. In questa prospettiva la presenza del robot potrà facilitare il lavoro di diagnosi con un beneficio indiretto anche per il paziente.
I robot sono l’ombra del cervello medico
Secondo un’indagine delle Università di Stanford e Chicago realizzata a maggio del 2017 i prototipi di cybermedicina possono calcolare e prevedere ricoveri, tempi di degenza ed eventuali peggioramenti di una patologia. Questi dispositivi sperimentali hanno i contorni di una sfera di cristallo informatica sulla nostra salute ma non bisogna farsi ingannare dalle apparenze. La cybermedicina, lo ammettono gli stessi esperti, è un’approssimazione di quello che accade nel cervello di un medico a livello biologico. Il sistema, però, ha capacità di calcolo superiori a quelle umane ed è sicuramente in grado di rilevare, almeno a livello probabilistico, eventuali patologie in agguato nei Big Data ricavati dalla cartella clinica di un paziente.