Con la gamification “giochi” per la tua salute
Se sei un appassionato di videogame ma non ti piace giocare con la tua salute, questo è un articolo per te. Parliamo di gamification, un insieme di elementi, meccanismi ma anche tecnologie derivate dai videogame e importati nel campo della salute. Realtà virtuale e sensori di movimento riservati alle console oggi si sperimentano su diversi fronti, anche in campo sanitario, come la riabilitazione, la fisioterapia e sul piano psicoterapeutico per curare alcune fobie. Approfondiamo insieme la gamification della salute.
Con la gamification la fisioterapia si fa a casa
In termini di salute, per esempio dopo un intervento ortopedico o anche in seguito a un ictus, bisogna spesso affrontare un programma di fisioterapia in ospedale o nei centri specializzati per recuperare alla perfezione la mobilità del nostro corpo o di alcuni arti. Una parte di queste sedute si può già oggi svolgere comodamente da casa propria grazie alla gamification; si tratta di una serie di tecnologie sviluppate per i videogiochi e importate di recente in campo sanitario per agevolare alcuni percorsi di salute: dalla riabilitazione all’active aging fino alla cura di patologie specifiche.
Punteggi e sfide per migliorare la riabilitazione
La gamification nel mondo della salute riguarda soprattutto i cosiddetti “accessori”: dalla pedana che grazie a una telecamera rileva i movimenti del corpo, al joystick che consente di muoversi in ambienti virtuali fino al Kinect, un sensore in grado di leggere i movimenti dello scheletro umano e di trasformarli in azioni sullo schermo. Questi nuovi dispositivi di gamification della salute possono essere riadattati in sede medica per analizzare i movimenti di una persona dopo un intervento ortopedico, per esempio. Nei cosiddetti serious games for eHealth i terapisti, per motivare il paziente al miglioramento della salute, possono introdurre nel programma di riabilitazione alcune caratteristiche tradizionali dei giochi come punteggi, classifiche, premi, sfide e imprevisti.
Non giocare con la salute, il medico è sempre indispensabile
La gamification della salute, se così vogliamo chiamarla, spesso prevede che ogni paziente sia sorvegliato da un terapista che controlla ogni movimento ed è in grado di correggerlo al volo, rendendo più efficiente la seduta, anche se a distanza. La gamification della salute non esclude l’interazione fisica con il terapista che è sempre necessaria ma non è più faccia a faccia o quotidiana. Durante la gamification di un percorso di riabilitazione, il personale medico raccoglie i dati quantitativi del movimento del paziente e può addirittura rivedere la sessione simulata tramite un avatar virtuale del paziente.
La gamification per superare le paure
Un'altra applicazione sanitaria di successo della gamification riguarda la cura delle fobie. In questo caso, la tecnologia più utilizzata è quella della realtà aumentata. Il paziente viene immerso in un ambiente virtuale tridimensionale dove sono replicati i suoi scenari di ansia: un’iniezione o un prelievo del sangue, per esempio, l’estrazione di un dente o la presenza di un ragno. Durante la sessione di gamification, lo psicologo può misurare alcuni parametri della salute del paziente come la frequenza cardiaca e suggerire tecniche di rilassamento per affrontare meglio la paura.