Domanda: perché russiamo?

Russare di notte può essere un piccolo incubo per il proprio partner o per chi cerca di dormire. Notti passate sul divano, tappi nelle orecchie, irritazione e conflitti familiari. Oltre che una fonte di disturbo, russare può avere diverse cause e essere segnale di due patologie che di recente sono state approfondite dalla ricerca medica: la roncopatia cronica e la sindrome da apnea del sonno. Scopriamo insieme di più.

Russare: quel “suono” notturno

Quel rumore nasale che si presenta durante il sonno quando si russa deriva dalla vibrazione di organi e strutture organiche attraversate dall'aria durante la respirazione: il palato molle e l'ugola, la parete posteriore della gola, le tonsille, la lingua e l'epiglottide. L'intensità del rumore prodotto nel russare può essere molto alta e la sua frequenza tanto bassa da non poter più essere filtrata dalle pareti dell'abitazione che al contrario contribuiscono a diffondere il rumore nelle stanze e negli appartamenti vicini.

Deviazione del setto nasale e riniti: le cause anatomiche

Perché russiamo? Ci sono diverse cause che possono portare a russare. Il naso, per esempio, può essere ostruito da una deviazione del setto nasale, da una rinite vasomotoria o allergica, dall’aumento di volume dei cosiddetti turbinati, cioè gli ossicini delle fosse nasali rivestiti da una mucosa in grado di modificare le proprie dimensioni, o ancora dalla presenza di polipi. In tutti questi casi, le resistenze che l’aria incontra attraversando le cavità nasali favoriscono la respirazione orale che - innescando una sorta di turbolenza - mette in vibrazione il palato molle e l'ugola, producendo l’inconfondibile rumore. Altri restringimenti anatomici responsabili di riduzioni del flusso aereo possono localizzarsi a livello della gola (ipertrofia delle tonsille palatine), del passaggio tra naso e gola (sfiancamento del palato molle e dell'ugola per infiammazioni o per eccessiva vibrazione), della parete posteriore della faringe (ispessimento della parete mucosa per deposito di grasso come in casi di obesità) e della tonsilla linguale (ingrossata soprattutto nei fumatori). Nella persona incosciente e addormentata in posizione supina, inoltre, la lingua tende a scivolare all'indietro spingendo l'epiglottide a ridurre o chiudere l'apertura della laringe con possibile rischio di asfissia. Questi fenomeni sono ancora più accentuati in caso di macroglossia o lingua troppo grossa.

Peso e stile di vita: le cause sociali del russare

Oltre alle condizioni anatomiche, anche lo stile di vita può condizionare la qualità del nostro sonno e di chi ci sta vicino. Il peso, prima di tutto: il grasso presente nel collo amplifica il fenomeno delle chiusure delle prime vie aeree durante il sonno e fa russare. Si tratta di un disturbo che può interessare tutti i soggetti, ma – in presenza di sovrappeso - può diventare più frequente.  Altre cause per la degenerazione del russare sono l'abuso di alcool e tabacco, l'uso di sedativi e sonniferi, l'affaticamento, lo stress e le alterazioni ormonali (soprattutto l'ipotiroidismo).

La roncopatia cronica: che cos’è?

Le persone con roncopatia cronica (o russamento cronico patologico) russano in modo discontinuo, spesso con forte rumorosità accompagnata – nei casi più gravi – da disturbi nella respirazione o apnee, intese come pause respiratorie di almeno 10 secondi. Progressivamente, tendono inoltre a presentare sintomi che indicano un sonno disturbato e una ridotta ossigenazione dell'organismo come risveglio difficile, affaticamento mattutino e talvolta cefalea. Le cause possono essere sempre di tipo anatomico e/o sociale, come abbiamo appena letto. Anche il sesso però ha un ruolo: la roncopatia cronica infatti è più frequente nei maschi sopra i 40/50 anni anche se, con l'aumentare dell'età, cresce la percentuale di donne che ne soffrono.

Le apnee del sonno possono accompagnare
il russamento cronico

La comparsa di apnee del sonno è molto diffusa fra i russatori seriali tanto che spesso è proprio il russamento cronico a rivelare la presenza di disturbi respiratori legati al sonno. Le apnee del sonno sono responsabili di una riduzione netta dell'ossigenazione dell'organismo durante il riposo, in cui Il silenzio rappresenta il momento di apnea, mentre il russamento riflette la risoluzione dell’ostruzione. Le continue fasi di riduzione di ossigenazione e di aumento dell'anidride carbonica nel sangue stimolano il cervello e svegliano molte volte la persona il cui sonno è caratterizzato da agitazione, continui cambiamenti di posizione, frequenti risvegli, forte e violento russamento interrotto da fasi di silenzio (chiamate, non a caso, apnee), seguite da rantoli e boccheggiamenti. Al mattino chi ne soffre si sveglia affaticato, spesso afflitto da mal di testa e, durante la giornata, manifesta marcata stanchezza; tende inoltre ad addormentarsi facilmente durante le normali occupazioni, alla guida dell'auto, sul lavoro o guardando la TV. La sindrome da apnea del sonno colpirebbe tra l'1 e il 10% della popolazione adulta.

Russare può incidere sulla pressione

Un sonno disturbato, rumoroso, agitato e con frequenti interruzioni del respiro può condizionare anche il nostro stato di salute a livello generale. Sì perché russare, specie quando non è un comportamento occasionale ma la colonna sonora di ogni notte, potrebbe avere delle conseguenze critiche. Il primo organo a essere colpito può essere l’apparato cardiovascolare con l’apparizione di ipertensione e aritmia cardiaca. Russare in maniera costante può avere effetti anche sul sistema celebrale in termini di ridotta concentrazione, riduzione della memoria, calo del desiderio sessuale e sul metabolismo. Secondo recenti indagini epidemiologiche, quasi il 45% della popolazione russa in modo discontinuo mentre il 25% lo farebbe abitualmente.

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